Felicità e Successo

“Il successo non è la chiave della felicità. La felicità è la chiave della successo, se ami ciò che stai facendo, avrai successo”

Albert Schweitzer (1875 – 1965)

Questo concetto, espresso da Albert Schweitzer intorno al 1900, probabilmente fu considerato pura eresia quando in quegli anni, in cui la psicologia moderna iniziava a svilupparsi, era il duro lavoro il presupposto principale del successo.

Ci sono voluti decenni di ricerche per confermare quanto la felicità può contribuire al successo delle persone.  Fra queste ricerche troviamo quella pubblicata dal “Journal of Career Assessment” nel 2018*

*(Does Happiness Promote Career Success? Revisiting the Evidence Lisa C. Walsh, Julia K. Boehm, and Sonja Lyubomirsky – Journal of Career Assessment 2018, Vol. 26)

Qui gli scienziati sono partiti dal presupposto che le emozioni positive potevano essere davvero la chiave per comprendere come la felicità porta successo.

Le emozioni positive sono infatti considerate un parametro di valutazione per capire se la vita di una persona è OK, cioè se grazie a queste si attivano risorse adeguate per reagire alle situazioni critiche o al raggiungimento degli obiettivi personali.

Chi vive con uno stato d’animo positivo si pone obiettivi più ambiziosi,  è proattivo, si assenta poco e guadagna mediamente di più rispetto ad altri colleghi che vivono con uno stato d’animo meno positivo;

Le persone che sperimentano più frequentemente questo tipo di benessere sono nella posizione ideale per avere successo, hanno un rapporto migliore con se stessi e con gli altri e sono più fiduciosi nel loro successo.

Si intende quindi per “benessere soggettivo” quella condizione di vita che vede l’essere umano partecipe di diverse emozioni per lo più positive in cui possono coesistere anche emozioni come la tristezza, la rabbia, la delusione… in cui tende a prevalere una soddisfazione generale dell’essere umano.

Quando un tipo di affetto predomina (es quello positivo), l’altro tipo (negativo) si verifica a livelli più bassi.

La felicità non è dunque una sensazione momentanea o uno stato d’animo passeggero.

La felicità è una condizione generale della persona, in cui possono coesistere molte emozioni belle e, a volte, anche meno belle con le quali conviviamo quotidianamente e che riusciamo ad affrontare efficacemente.

Da un punto di vista lavorativo le aziende dovrebbero prestare attenzione all’autentica felicità dei propri dipendenti costruendo condizioni e ambienti che consentono ai lavoratori di prosperare e migliorare il loro benessere.

A questo punto sorge spontanea una domanda:

Si tratta allora di felicità o benessere soggettivo?

Le teorie ed i concetti sviluppati sulla “felicità” hanno origini molto lontane, già filosofi come Socrate, Platone e Aristotele affrontarono l’argomento concettualizzando due significati di benessere differenti:

Edonico da Edonismo «conseguimento del piacere immediato» inteso come godimento o come assenza di dolore. (Wikipedia)

Eudemonico : la felicità intesa come scopo fondamentale della vita [Treccani enciclopedia] cioè lo sviluppo e la realizzazione delle potenzialità dell’individuo.

(dalla parola greca eudaimonìa= eu ‘buono’ e ‘daimon ‘genio, ossia la buona riuscita del tuo Demone, della tua virtù)

Ma solo dopo il 1900 grazie alla nascita delle scienze psicologiche c’è stata una sempre più crescente attenzione allo studio del benessere e della qualità della vita.

Fino ad arrivare ai giorni nostri dove la salute mentale è: “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità” secondo l’OMS – Concepts in mental health

La Felicità non è un’auto di lusso o un vestito alla moda non è qualcosa da acquistare ma è qualcosa da ricercare, generare e alimentare

grazie a comportamenti volti al benessere personale come una serie di attenzioni sulla salute fisica e mentale; alle relazioni, alla ricerca del proprio scopo ecc…

Tutto questo è ciò che ci distingue rispetto al resto del mondo animale perché ci pone nella condizione di dare un senso alla vita!

E ALLORA COME POSSIAMO ALIMENTARE LA NOSTRA FELICITA’?

Curando la Mente, il Corpo e lo Spirito partendo da quest’ultimo

Spirito

  • Il primo passo è iniziare dallo Spirito cioè la nostra essenza, la conoscenza di se! Ascoltarsi nel proprio intimo e comprendere bisogni e desideri, conoscere noi stessi, capire chi siamo attraverso l’autoriflessione; anche qui l’esortazione “Conosci te stesso” ha origini greche.
  • Prendersi cura di se stessi, fare ciò che ci rilassa e ci stimola; Da non intendere come essere egoisti, E’ qualcosa che fa bene a noi e chi ci è vicino, perché è un’attività pensata in funzione di un benessere generale. Questo concetto nel coaching è definito come “ecologico” cioè fa bene a noi stessi e alle persone intorno a noi.

Mente

  • Avere una corretta igiene dei nostri pensieri ossia osservare il ns dialogo interno, comprendere le ns emozioni e le reazioni che ne derivano cercando di dare a ciò un significato positivo, (i cattivi pensieri non ci mettono nello stato d’animo giusto a meno che non siano stimolanti per noi)
  • Dirigere le attenzioni sulle soluzioni per non farci imprigionare dai problemi che caratterizzano la nostra società e che ci mettono in continua prova
  • Fare attività di meditazione

Corpo

  • Avere cura del corpo come luogo sacro in cui abitare e per questo rispettarlo e curarlo in base alle personali e fisiologiche esigenze e secondo le necessità, conoscerlo sapendo ciò che ci fa bene e ciò che invece può farci male.
  • Prestare attenzione a: movimento, alimentazione, idratazione, cure mediche, cure estetiche, pulizia, ecc…

“Il Corpo Umano è un Tempio e come tale va curato e rispettato, sempre” Ippocrate

Un ottimo consiglio che ha sempre aiutato per mettere in pratica quanto fin qui detto è avere una lista di cose per allenare il nostro benessere: la nostra Self Care List

Ci sono ad esempio piccole cose che ci rigenerano e che sono a “costo ZERO” cioè non sono impegnative e neanche costose come andare in un luogo naturale, prendersi un caffè seguendo un semplice e quotidiano rituale, fare attività sportiva, leggere, ascoltare musica…

Iniziamo dal creare una lista (con più varianti possibili) di queste piccole attività e che definiremo la Nostra Self Care List, ognuno avrà la sua personale lista per avere equilibrio ed energie!

Partiamo dalle piccole cose per creare abitudini che si consolidano nel tempo e che un po’ alla volta ci doneranno BENESSERE vero.

E allora… Buona Felicità :)